Torna all'elenco Donne ingegnere: l'Italia ha raggiunto i livelli dei più evoluti competitor europei

05/01/2022

Categoria: Notizie

Donne ingegnere, ormai l'Italia ha raggiunto i livelli dei più evoluti competitor europei anche se resta il nodo del gap salariale.

Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del numero di ragazze iscritte ai corsi di ingegneria e ad un aumento del numero delle laureate. Nei primi anni 2000 la percentuale di donne era pari al 16% dei laureati in tali discipline. Nel 2019 si è arrivati al 28,1%. Una quota che si è mantenuta stabile negli ultimi 10 anni e che ha definitivamente posto fine al fenomeno che ancora negli anni ’80 faceva dell’ingegneria una materia per maschi. A questo trend di crescita ne corrisponde uno, meno marcato ma non per questo meno importante, riguardante l’iscrizione delle laureate in ingegneria all’Albo professionale: nel 2021 la quota femminile risulta pari al 16,1% del totale, mentre nel 2015 era il 13,7% e nel 2010 era il 10,8%.
Sulla base dei dati elaborati dal CNI si stima che in Italia ci siano circa 174.900 donne in possesso di un titolo di laurea in ingegneria, pari al 18,6% del totale dei laureati ingegneri. La presenza femminile è maggiore nei corsi di laurea dell’ambito civile, a tal punto che nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Ingegneria edile-Architettura costituiscono addirittura la maggioranza degli immatricolati (60,3% nell’anno accademico 2019-2020). Il numero di donne è consistente anche nei corsi di laurea della classe L-23 Scienze e tecniche dell’edilizia (36%) e in quelli della L-7 Ingegneria civile ed ambientale (30,9%), mentre si riduce nella classe L-9 Ingegneria industriale e nella L-8 Ingegneria dell’informazione dove, in entrambi i casi, risulta inferiore al 24% degli immatricolati.
Nel 2019 hanno conseguito il titolo di laurea magistrale in Ingegneria 7.703 donne (pari al 30,8% dei laureati magistrali), mentre altre 7.200 hanno conseguito il titolo triennale di primo livello (25,7% del totale), per un totale di 14.903 laureate, pari al 28,1% del totale dei laureati in ingegneria. Il titolo universitario in ingegneria permette alle giovani laureate degli indirizzi industriali e dell’informazione di trovare un’occupazione con relativa facilità: ad un anno dalla laurea il 74% delle laureate in questi indirizzi svolge un’attività lavorativa. Più complicata la carriera lavorativa per le laureate del settore civile dal momento che la corrispondente quota di laureate occupate ad un anno dalla laurea si riduce al 54,1%. La situazione migliora sensibilmente nel medio periodo: a 5 anni dalla laurea il tasso di disoccupazione è pari al 2,2% tra coloro che hanno conseguito un titolo di laurea magistrale in un indirizzo industriale o dell’informazione, al 5,9% tra quelle del gruppo “Architettura – Ingegneria civile”, mentre è del 7,7% se si considera l’intero universo delle laureate magistrali di tutte le discipline universitarie.
Passando ai salari, si rileva ancora una disparità di trattamento economico tra i due generi, sebbene tra gli ingegneri il divario sia meno ampio rispetto ad altre professioni. Una laureata in Ingegneria industriale o dell’informazione guadagna mediamente, a 5 anni dalla laurea, poco più di 1.700 euro mensili, contro gli oltre 1.850 dei colleghi uomini. Più ampio invece il gap all’interno del gruppo “Ingegneria civile/Architettura” in cui a fronte di un valore medio pari a 1.644 euro netti al mese rilevato tra gli uomini, il corrispondente valore tra le donne è appena superiore ai 1.400 euro.

Notizia tratta dalla news quotidiana del sito http://www.casaeclima.com di giovedì 16 dicembre 2021
https://www.casaeclima.com/italia/professione/ar_46875__donne-ingegnere-ormai-italia-haraggiunto-livelli-piuevoluti-competitor-europei-anchese-resta-nodo-gap-salariale.html?mc_cid=1391c9d3c8&mc_eid=587aa56eac


Allegato

Rapporto Centro Studi CNI